I Fiori e la Poesia
La primavera e il suo fiorire sono da sempre oggetto d'ispirazione per i poeti più romantici che sin dai tempi antichi dedicavano alla bellezza dei fiori versi delicati e armoniosi.
Eccone allora alcuni brevi assaggi.
Giacinto di Bosco
E il giacinto purpureo, bianco e azzurro
Che vibrò dalle campanule un dolce
Squillo novello
Di così delicata melodia, che i sensi
Lo percepirono come profumo.
(tratto da The Sensitive Plant, Percy Bysshe Shelley)
La Digitale
Il fiore ha come un miele
Che inebria l'aria; un suo vapor che bagna
L'anima d'un oblìo dolce e crudele.
(tratto da Digitale Purpurea, Giovanni Pascoli)
Il Papavero Molle
Il papavero molle
Alzò dal grave oblio,
Colmo di meraviglia,
La sua vermiglia e sonnacchiosa testa,
E ?n piè risorto ad emular le rose
Di fina grana imporporò le gote:
Ma poi vinto e negletto
Per gran doglia ricadde, e doppiamente
Arrossì di vergogna, arse di scorno.
Giambattista Marino
La Primula
Benvenuta, o pallida primula, che appari
Tra le foglie sbiadite del frassino e della quercia,
Che ricoprono
Di sé i boschi e i prati,
Tra il muschio rampicante e il verde cupo dell'edera:
Quanto la tua presenza abbellisce la terra;
Con quale dolcezza il tuo orgoglio semplice e modesto
Risplende sulle sponde assolate, e ai margini tiepidi dei
Boschi,
Dove i tuoi fiori incantati si ritrovano a gruppi.
(tratto da Rural Poems, John Clare)